L’IMPORTANZA DEL GIOCO NEL BAMBINO
Più gli animali sono evoluti e più giocano, avete mai riflettuto su questo?
Non sappiamo se gli “esserini” che abitano il mare giocano, certamente lo fa un pesce.
Sicuramente, un mammifero gioca e più il mammifero è intelligente, più deve usare questa dote per sopravvivere, e gioca anche da adulto.
Il delfino, per esempio, è un gran giocherellone e non solo da cucciolo.
i predatori giocano moltissimo, usano il gioco per imparare a cacciare, per capire i meccanismi della difesa.
Insomma, il gioco è la più grande palestra di insegnamento che la natura ci fornisce, la più valida, che poggia su basi incontestabili: l’esperienza empirica ed individuale.
La mamma sorveglia il suo cucciolo che gioca, lo incoraggia, non lo ferma mai, se non in presenza di un pericolo grave: il cucciolo deve imparare a sue spese.
I bambini si dice sanno giocare con “niente”
Questo è ancora vero per i bambini molto piccoli, mentre diventa sempre più difficile mano a mano che crescono: occupati tra scuola, corsi di ogni tipo, TV e computer, riescono difficilmente a giocare spontaneamente da soli o in compagnia.
I bambini stanno perdendo il piacere del gioco libero, dell’inventare i giochi e decidere le regole, dell’uso di materiale e di spazi non strutturati; del gioco senza la costante presenza degli adulti che osservano e intervengono; del gioco con gli altri bambini, non solo con i coetanei.
I bambini, quando hanno del tempo libero, sono disorientati, abituati ormai ad essere racchiusi con rigidità in attività e orari stabiliti dagli adulti.
Facciamo giocare i nostri bambini, nel modo in cui a loro piace: il gioco libero del bambino è fondamentale per la sua maturazione intellettiva e psico-fisica in quanto ne accresce l’autonomia, l’autostima, la creatività, la fantasia e la capacità di relazionarsi con gli altri.
Giocare dunque non è solo un “semplice divertimento”, ma è indispensabile per il sano sviluppo del bambino e, in poche parole, è necessario per “star bene”, come il mangiare, il bere, il dormire.